Yoga vuol dire unione ed è uno strumento per equilibrare e armonizzare il corpo, la mente e le emozioni. Questa definizione fa già capire quanto sia importante un’eventuale sessione in tal senso, soprattutto se praticata a regola d’arte comprendendone il vero fulcro, ossia l’equilibrio dell’anima in tutti i suoi aspetti.

Grazie ad una canalizzazione costruttiva della propria energia vitale, si calma la mente e si sviluppa una forma di autocontrollo che va ben oltre gli standard abituali. In questo modo, si acquisisce una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e si può puntare persino su alcune branche specifiche di questa disciplina come il Vinyasa Yoga, particolarmente in voga soprattutto tra i più giovani.

Cos’è il Vinyasa Yoga? E a cosa serve?

Vinyasa significa, letteralmente, “posizionare in modo speciale”. Per cui, questa disciplina appartenente allo yoga si focalizza sul realizzare un qualcosa di unico seguendo un flusso di movimenti lenti e consapevoli, indispensabili per passare da una posa all’altra in modo armonioso evitando interruzioni brusche o altro.

Il motore del predetto flusso è il proprio respiro, una sorta di bussola esistenziale che permette di capire dove ci si lascia andare e dove si pone resistenza; insomma, in poche parole si riesce a capire quando la spontaneità prende il sopravvento e quando, invece, ci si ferma creando tensioni e traumi in grado di condizionare, in un modo o nell’altro, persino la propria routine quotidiana.

Riuscire ad avere una gestione costruttiva di questo dettaglio fondamentale per una disciplina del genere conduce il diretto interessato verso lidi inimmaginabili – se non addirittura trascendentali. Inoltre, al respiro vanno abbinati forza, equilibrio e flessibilità corporea, altrimenti non si riuscirà mai a produrre quella continuità di movimenti utili a trasformare il proprio corpo in un veicolo metafisico la cui marcia è diretta verso un epilogo che, fortunatamente, non arriverà mai, dato che la bellezza di una vita piena e gioiosa risiede in un presente ricco di sfumature positive.

I primi passi da compiere verso le sequenze del Vinyasa Yoga

Il Vinyasa Yoga include una vasta gamma di stili dove il movimento continuo rende possibili sequenze ed evoluzioni degne di tale nome. Tra l’altro, sulla scorta di quanto accennato nel precedente paragrafo, va detto che non si tratta di alzare semplicemente le braccia al cielo, ma di aprire e riempire i polmoni mentre le braccia salgono per creare un movimento naturale con il corpo teso a creare lo spazio giusto per ciò che viene dopo.

Basti pensare al saluto al sole, una posa la cui ripetizione esemplifica una sorta di meditazione in movimento a dir poco benefica per il corpo e per la mente. Ed entrando nel dettaglio di tale posa – simbolo di una disciplina che non conosce alcun tipo di limite – si può illustrare quella che è la sequenza Vinyasa, un must per le classi e i corsi comprendenti sia i principianti che i praticanti esperti.

Nello specifico, si passa dalla Adho Mukha Svanasana (la posizione del cane che guarda in giù) alla sequenza del Chaturanga (la posizione dei 4 appoggi) per poi confluire verso lo Urdhva Mukha Shvanasana, ossia la posa del cane che guarda in su. Questi tre step compongono la parte centrale della meditazione fluida del saluto al sole e sono in grado di fortificare la propria muscolatura.

Il corso di Vinyasa Yoga – così come le altre varianti di questa magnifica disciplina – è uno dei tanti fiori all’occhiello degli immensi palinsesti operativi di Easy Fit Palestre. I suoi club sono aperti a tutti e consentono di praticare ogni tipologia di attività; in più, eventi e masterclass dedicate allo yoga ampliano l’aspetto immersivo di una tipologia di allenamento che ha pochi eguali.

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